3 step utili e pratici per migliorare la tua autostima

Cos’è l’Autostima e come migliorarla

Cos’è l’autostima?
L’autostima è semplicemente l’insieme di giudizi valutativi che ognuno di noi ha di se stessi. Autostima è la stima di sè che si lega maggiormente a ciò che ognuno sente e pensa di se stesso più che a quello che gli altri pensano di noi.

L’autostima è il motore che ci permette di prendere decisioni più o meno importanti della nostra vita, quindi che ci facilita o ci ostacola nel prendere quelle decisioni che influenzano il nostro vissuto interiore e la nostra vita.

Si potrebbe pensare all’autostima come ad una pianta che deve essere curata adeguatamente per poter crescere e fiorire. L’autostima è: prendersi cura di sè!

Sé reale vs Sé ideale
La prima definizione di autostima si deve a W. James (1842/1910) il quale la definisce come il rapporto tra il Sé reale di una persona e il suo Sé ideale.
• il Sé reale (percepito) è la considerazione che una persona ha di sé in base alle caratteristiche e qualità che dal suo punto di vista sono presenti o assenti nella sua vita;
• il Sé ideale (aspirazione) è invece l’immagine di come vorrebbe essere e del modello di vita che sta prendendo in considerazione.

Secondo James una persona sperimenterà una bassa autostima se il Sé reale non riesce a raggiungere il livello del Sé ideale. L’ampiezza della discrepanza tra come ci vediamo e come vorremmo essere è infatti un valore del grado in cui siamo soddisfatti di noi stessi. In altre parole, secondo la definizione di James, l’autostima sarebbe il risultato scaturito dal confronto tra successi che l’individuo ottiene realmente e le aspettative in merito ad essi. Maggiore sarà la discrepanza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, minore sarà la stima di noi stessi.

La presenza di un sé ideale
• può essere uno stimolo alla crescita, in quanto induce a definire gli obiettivi da raggiungere ma
• può generare insoddisfazioni ed altre emozioni spiacevoli se lo si avverte come distante da quello reale.
Per ridurre questa discrepanza l’individuo può ridimensionare le proprie aspirazioni, e in tal modo avvicinare il sé ideale a quello percepito, oppure potrebbe cercare di migliorare il sé reale (Berti, Bombi, 2005).

Anni dopo, Cooley (1902) e Mead (1934) definiscono l’autostima come un qualcosa che nasce dalle relazioni e interazioni con gli altri, che si crea durante il corso della vita come valutazione riflessa di ciò che gli altri pensano di noi.

“Avere autostima”, quindi, vuol dire saper valutare con obiettività e un pizzico di ottimismo le proprie specificità. In poche parole, l’autostima è la valutazione che diamo ogni giorno al nostro agire. Una valutazione che non è studiata a tavolino ma inconscia. Ovviamente l’autostima è direttamente proporzionale alla nostra “fiducia in noi stessi” ovvero al sapere affrontare le situazioni senza l’aiuto di nessuno, al credo che abbiamo in noi stessi e nelle nostre capacità.

È importante considerare l’autostima come una spia di allarme:

– quando è bassa ci avvisa che stiamo inseguendo desideri altrui trascurando quelli che sono i nostri reali bisogni. Subentra la fottuta paura che ci impedisce di avere
quello di cui avremmo
bisogno o che desideriamo da tempo.
Spesso anche la cosa più dolce e naturale come amare ed essere amati ci viene negata da noi stessi, dalla bassa autostima che sviluppiamo!
Una bassa autostima può condurre ad una ridotta partecipazione e a uno scarso entusiasmo, che si concretizzano in situazioni di demotivazione in cui predominano disimpegno e disinteresse.
Vengono riconosciute esclusivamente le proprie debolezze, mentre vengono trascurati i propri punti di forza.

“Non vado bene, non sono capace” è quello che non dovrebbe succedere ma spesso accade e ci porta a credere che se per l’altro non vai bene per quella situazione e in quel momento non vali nella vita. Ma non è così!

– quando è alta è il risultato di una limitata differenza tra il sé reale e il sé ideale. Significa saper riconoscere in maniera realistica di avere sia pregi che difetti,
impegnarsi per
migliorare le proprie debolezze, apprezzando i propri punti di forza. Questo ha come risultato una maggiore apertura all’ambiente, una maggiore autonomia e una maggiore fiducia nelle
proprie capacità. Le persone con un’alta autostima dimostrano una maggiore perseveranza nel riuscire in un’attività che le appassiona o nel raggiungere un obiettivo a cui tengono e pronte
anche ad affrontare i rischi delle proprie scelte.

3 step utili per migliorare la tua autostima
Guardati allo specchio e inizia a porti queste domande

“Cosa sento per me?”
“Cosa penso di me?”
“Cosa voglio da me e per me”?

Scrivi le tue risposte, rileggile con attenzione e scopri che effetto ti fa!

Punta su te stesso! Inizia a

1) non giudicarti, ti creerebbe frustrazione e non ti porterebbe a nulla, al contrario renderebbe ancora più bassa la considerazione che hai di te (processo di autosservazione)
2) non confrontarti con gli altri, prova a riconoscere, invece, le tue capacità (confronto sociale)
3) non lasciarti influenzare dalle opinioni o giudizi di altri significativi (spesso attraverso gli altri ci autodefiniamo) ‘specchio sociale’
4) ridimensiona le tue aspirazioni in modo tale da avvicinare il tuo ideale a quello reale
5) migliora il tuo sé reale.

Se credi che la tua bassa autostima stia ostacolando eccessivamente la tua vita, è il momento di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta che ti possa supportare nel momento difficile che stai attraversando.

Biografia
P. Balocco Il mondo è nelle mie mani o sono in balia degli eventi?

“Apprezza te stesso”: l’autostima